Cittaslowbee: il progetto di Cittaslow per le giornate mondiali delle api e della biodiversità

Partiamo dai numeri: si stima che l’87% delle piante selvatiche in fiore del mondo, circa 308.000 specie, dipendano, almeno in parte, dall’impollinazione. Ma non solo le piante selvatiche: è dimostrato che il 70% delle 115 colture agrarie di rilevanza mondiale beneficiano dell’impollinazione. In Europa l’84% delle 264 specie coltivate necessita dell’impollinazione degli insetti e oltre 4.000 differenti specie vegetali continuano a prosperare e a riprodursi attraverso le api. Sono i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che ancora una volta fanno capire quanto sia fondamentale e preziosa l’azione di questi insetti.

Ed ecco dunque un progetto per celebrare le Giornate mondiali delle api e della biodiversità, il 20 e 22 maggio. Concetti strettamente legati tra loro e insieme protagonisti della filosofia di Cittaslow, in prima fila nella salvaguardia del territorio naturale.

Il Progetto CittaslowBee, che gode del patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e del sostegno delle Città del Miele, è una sorta di cantiere, di sensibilizzazione alla salvaguardia delle api. Le api, quali indicatori della biodiversità, della salubrità ambientale e della tutela ambientale e coinvolge le 88 città della rete italiana di Cittaslow e il network internazionale, 300 città in tutto il mondo, con azioni concrete rivolte alle Amministrazioni e ai cittadini.

 

 

È un modo per far conoscere anche il manifesto CittaslowBee. “Un documento che contiene – spiega Pier Giorgio Oliveti, Segretario Generale Cittaslowsuggerimenti tecnici e operativi per le pubbliche amministrazioni e indicazioni di comportamento per i cittadini. Uno strumento concreto, che riporta ad esempio l’elenco delle piante mellifere indicate per la piantumazione di parchi urbani e aree pubbliche. Oppure, per i cittadini, le modalità di prendersi cura di giardini e balconi fioriti. E ancora agli agricoltori vengono suggerite le buone pratiche per aumentare l’abbondanza degli impollinatori, sia domestici che selvatici”.

L’idea di Parrano, piccolo comune in provincia di Terni, membro di Cittaslow, è davvero originale: un apiario di comunità. Si tratta di una decina di arnie che permettono agli abitanti del borgo di conoscere e osservare liberamente le api nel loro habitat, sotto la guida di un apicoltore esperto.

Il tema delle api ci sta molto a cuore – spiega Valentino Filippetti, Sindaco di ParranoSiamo Comune Amico delle Api e collaboriamo molto con gli apicoltori. Per questo abbiamo realizzato un apiario di comunità: 10 cassette a disposizione di chiunque voglia imparare a coltivare le api, curarle, estrarre il miele. Pensiamo sia un passo verso la tutela e la salvaguardia della biodiversità del nostro territorio”.

Non solo, Parrano si è impegnato anche nella realizzazione di un parco con piante mellifere, un vero e proprio richiamo per le api. Inoltre a breve partirà il Corso di avvio all’apicoltura a cura di Apicoltura La Valle del Chiani, finalizzato alla conoscenza del mestiere di apicoltore. Cinque lezioni con approccio teorico e pratico che permetteranno di prendere confidenza con l’apiario comunale.

E dal sentiero degli impollinatori di Usseglio parte l’autostrada delle api e il sentiero degli impollinatori. Dal 2021 Usseglio è diventato difensore delle api e fa parte dei “Comuni Amici delle Api”. Non solo, ha aderito anche al progetto dell’autostrada delle api” creando un vero e proprio sentiero degli impollinatori. Si parte proprio da Usseglio, un borgo in provincia di Torino con meno di 200 abitanti, e si arriva a Stupinigi attraverso un corridoio ecologico creato ad hoc per gli insetti impollinatori. Ogni 250 metri infatti, su tetti o balconi, aiuole, parchi o giardini ci sono stazioni di polline, cioè dei vasi di fiori e piante mellifere, produttrici di nettare o altre sostanze care alle api.

Acquapendente è un altro comune Cittaslow molto interessato alla salvaguardia delle api. Proprio qui infatti, dalla Riserva Naturale Monte Rufeno della Regione Lazio, da qualche anno è partito un progetto innovativo per tutelare e migliorare in modo naturale il numero delle api, riesumando antichi sistemi di allevamento alare e metodi di apicoltura. Si tratta di “case per api naturali”, del tipo “kenia top bar”, ospitate dalla cooperativa L’Ape Regina, che permettono alle api di proliferare in sicurezza. Il tutto slegato dalla produzione commerciale del miele. Nell’arnia Kenya Top Bar le api sono libere di creare i favi su delle barre di legno, senza nessun tipo di condizionamento umano volto alla produzione del miele, e quando sono in soprannumero possono sciamare liberamente, come avviene in natura per gli insetti impollinatori. Ogni anno una colonia di api trasporta circa 20 kg di polline e 220 kg di nettare. Per questo il miele e il polline consentono di ricostruire una vera e propria impronta digitale delle caratteristiche botaniche del territorio.

Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna ospita la sede dell’Osservatorio Nazionale Miele. Sono molte le iniziative che insieme al Comune vengono portate avanti proprio per la salvaguardia degli insetti. Il giardino delle api è una di queste: la riproduzione in miniatura nella piazza centrale dell’ecosistema di questi insetti. Un prototipo di quello che si vorrebbe realizzare lungo la ciclabile del fiume Sillaro. Una vera e propria “pista delle api” con piante mellifere come salice, tiglio, rosmarino, lavanda, ginestra, tamerici, rosa, salvia, timo, origano, santoreggia, erba cipollina e girasole, piante che forniscono alle api il polline per nutrirsi e produrre il miele. Il giardino ha l’obiettivo di sensibilizzare sui temi dell’ambiente e dell’importanza delle api per la salute dell’intero ecosistema, in occasione in particolare della giornata dedicata alle api e alla biodiversità.

 

Città della Pieve, Cittaslow in provincia di Perugia  è impegnato nell’incremento della coltivazione di specie vegetali gradite agli insetti, ma ha anche progettato il primo orto di comunità a tutela della biodiversità. Molta attenzione viene data ai trattamenti da eseguire sulle alberate cittadine, evitando l’uso di pesticidi e altre sostanze dannose. Qui è stato progettato un rifugio per api solitarie con relativo habitat, composto da piante e fiori che donino loro adeguato nutrimento. Inoltre una stele simbolica dedicata alle api, un monumento celebrativo al lavoro degli impollinatori per sensibilizzare sull’importanza di questi insetti, sulla necessità di proteggerli e di fermare la distruzione degli ecosistemi, indispensabili per la loro vita e di riflesso anche della nostra.

Membro della rete dei “Comuni Amici delle Api” e dell’associazione nazionale delle “Città del Miele”, anche Asolo è da sempre tra le Cittaslow impegnate nella salvaguardia delle api. Quest’anno si distingue però in particolare per una iniziativa a sostegno della biodiversità: BoscAsolo. Quasi 8 ettari di terreno per promuovere e valorizzare, in particolare nelle nuove generazioni, la fruibilità dei boschi e delle aree agricole dei Colli Asolani, e per consapevolizzare l’importanza del patrimonio ambientale, storico ed economico di questi luoghi. Un’oasi di biodiversità dove valorizzare il rapporto uomo-ambiente a garanzia di una migliore qualità della vita.

L’area è percorsa da sentieri attrezzati, liberamente fruibili dai cittadini e dai turisti che qui possono vivere un’esperienza stimolante e multisensoriale. Guidati da pannelli esplicativi e installazioni interattive, si potrà scoprire castagneti secolari, una sorgente con le salamandre, alberi da frutto selvatici, tracce di animali, vitigni e ulivi antichi.

Info: Cittaslow, tel. +39 0763341818 – www.cittaslow.it

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