Celiachia: accorciare i tempi delle diagnosi riconoscendo i diversi sintomi della malattia

La celiaca è in aumento e, purtroppo, spesso il paziente arriva in ritardo alla diagnosi. Secondo i dati del Ministero della Salute in Italia (Relazione annuale al Parlamento anno 2021) sono 241.729 i pazienti diagnosticati con un rapporto maschi:femmine pari a 1:2; si stima che la celiachia riguardi l’1% della popolazione italiana, il che porta a ipotizzare circa 600.000 persone celiache di cui quasi 400.000 ancora non diagnosticate.

 Uno dei motivi di questo gap diagnostico consiste nella presentazione clinica della malattia: se è vero che l’intestino tenue resta l’organo bersaglio, è altrettanto evidente ormai che, sempre più frequentemente, la celiachia si manifesta con sintomi a carico di organi e apparati diversi da quello gastro-intestinale.

La Malattia Celiaca o Celiachia è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti; è caratterizzata da un quadro clinico molto variabile che va dalla diarrea profusa con marcato dimagrimento, a sintomi extra-intestinali, alla associazione con altre malattie autoimmuni. La diagnosi si effettua con analisi del sangue di specifici anticorpi e biopsia dell’intestino tenue; gli accertamenti diagnostici devono essere eseguiti in corso di dieta comprendente il glutine. L’unica terapia disponibile per la celiachia è la dieta senza glutine e va eseguite per tutta la vita.

Ecco dunque la necessità di formare i medici specialisti a riconoscere i segni e i sintomi di loro competenza con cui si presenta la celiachia per avviare gli accertamenti del caso e accorciare i tempi diagnostici. Con questo obiettivo si è svolto “La celiachia incontra gli specialisti”, 11ͣ edizione del Convegno Annuale di AIC – Associazione Italiana Celiachia.  Il Convegno ha riunito circa 200 medici specialisti (tra dermatologi, ginecologi, ematologi, geriatri, neurologi) e altre professioni sanitarie come dietisti e biologi.

In particolare, durante l’incontro è stato evidenziato l’aumento dei problemi legati all’asse fegato-intestino, le manifestazioni cutanee, alle ossa, a livello del sistema nervoso centrale e del sistema riproduttivo femminile: si stima infatti che solo il 16% delle diagnosi totali di celiachia presentino sintomi gastro-intestinali. In considerazione di questi dati, è facile capire come sempre più spesso non sia lo specialista gastroenterologo il primo medico che visita una persona celiaca. Dal Convegno arriva anche una conferma: è fondamentale la personalizzazione dell’approccio clinico che tenga conto dei diversi sintomi, ma anche del fatto che ogni paziente celiaco ha peculiarità tali da richiedere follow-up personalizzati, mentre allo stato attuale l’approccio clinico è ancora troppo uniforme.

“Con l’11° Convegno annuale di AIC abbiamo ricordato ai colleghi medici specialisti l’importanza di porsi questa domanda ‘E se fosse celiachia?’. Sappiamo infatti che la malattia sempre più spesso si manifesta con sintomi e segni a carico di organi e sistemi diversi da quello gastro-
ntestinale: il nostro obiettivo è quindi portare all’emersione i casi di celiachia che non arrivano all’attenzione del medico di medicina generale, del pediatra, dell’internista o del gastroenterologo.”
afferma il dottor Marco Silano, Direttore Scientifico del Convegno e Direttore del Dipartimento Malattie Cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità e Coordinatore del Board Scientifico di AIC. “La conoscenza della celiachia nella medicina specialistica può infatti rappresentare un ulteriore passo avanti per migliorare la performance di diagnosi.”

Sono stati  6 i macro temi affrontati. Si è parlato delle novità relative alla dermatite erpetiforme, manifestazione extra-intestinale cutanea della celiachia, e del fegato che si conferma uno degli organi maggiormente colpiti dalla celiachia, al punto che le alterazioni epatiche siano da considerarsi una comune manifestazione della celiachia. Uno spazio è stato riservato ad esplorare la stretta relazione tra celiachia e metabolismo osteo-minerale: si stima infatti che il 75% dei pazienti celiaci presenti alterazioni del metabolismo osteo-minerale esponendoli a gravi rischi di fratture patologiche, in particolare quando la diagnosi è tardiva. Come è ormai noto, la celiachia può manifestarsi anche esclusivamente con problematiche ginecologiche e ostetriche e quindi, se non correttamente diagnosticata, può seriamente compromettere la salute della donna: la giornata è stata l’occasione per offrire nuovi spunti sull’importanza di conoscere e riconoscere queste manifestazioni, soprattutto perché la celiachia ha una netta prevalenza nella popolazione femminile. Spazio anche al legame tra manifestazione neurologiche e gluten sensitivity, in particolare alle corrette modalità di diagnosi e agli esami sierologici da indagare, con consigli per la gestione dei pazienti con questi disordini. Infine, si è parlato dell’anemia quale condizione frequente in corso di malattia celiaca e, spesso, sua unica manifestazione-sintomatologia.

 www.celiachia.it

Written By
More from Valeria Rossini

Vacanza relax in masseria

Spazi aperti, la natura,  possibilità di fare escursioni in bicicletta e soprattutto...
Leggi Tutto

Lascia un commento