Informazioni chiare e corrette sull’epilessia, maggiore conoscenza dei sintomi a essa connessi, superamento dello stigma che ancora interessa i pazienti e chi sta loro accanto: in occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia, che si svolge ogni anno il 14 febbraio, parte #ByMyEpilepside, la campagna per sensibilizzare la popolazione sulla patologia e sulla quotidianità che vivono i pazienti che ne sono affetti.
Il nome gioca su una crasi tra i termini inglesi “epilepsy” e “side” per sottolineare il dualismo che interessa le persone con epilessia nel momento in cui hanno una crisi convulsiva e rivelano un altro lato di sé che si riscontra sia a livello fisico sia mentale. I contenuti emozionali e informativi giocano con un trattamento grafico basato sulla sovraesposizione, una tecnica che divide e stratifica un’immagine mostrando i due lati di un soggetto.
#ByMyEpilepside sarà online sui canali social di Angelini Pharma a livello globale (Linkedin, Instagram e Twitter), con un contenuto a settimana dal 14 febbraio al 26 marzo.
L’epilessia, di cui in Italia sono affette circa mezzo milione di persone di cui circa 30.000 nuovi casi all’anno, è una malattia ancora molto poco conosciuta. Questa è la conclusione emersa da una ricerca SWG su un campione di 4000 individui in cinque grandi Paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Germania, UK). La survey ha mostrato come di epilessia in realtà si parli molto ma non si sappia ancora abbastanza. In media, quasi un quinto del campione intervistato (in Italia è il 15%) crede che l’epilessia sia una patologia trasmissibile oppure non lo sa. Inoltre, con l’eccezione molto significativa della Germania, l’89% delle persone intervistate è convinto che le convulsioni siano il principale sintomodell’epilessia, non solo una delle possibili manifestazioni della patologia.
Inoltre, dalla ricerca è emerso che il 70% della popolazione intervistata mostra un deciso interesse ad avere più informazioni sull’epilessia (il 65%), sulle sue conseguenze nella vita quotidiana di chi ne è affetto (il 67%) e vorrebbe saperne di più su come prestare aiuto in caso di crisi convulsive (il 75%).
L’incidenza risulta più alta nel primo anno di vita, decresce durante l’adolescenza, rimane relativamente bassa nell’età adulta ed aumenta nuovamente nell’età avanzata (dopo i 75 anni). Una quota significativa di persone è refrattaria ai trattamenti disponibili. Nel marzo 2021, la Commissione Europea ha concesso l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio della molecola cenobamato per il trattamento aggiuntivo delle crisi a esordio focale in pazienti adulti con epilessia che non sono stati adeguatamente controllati nonostante un’anamnesi di trattamento con almeno due farmaci antiepilettici. Questa approvazione segna una svolta nel trattamento delle crisi focali negli adulti con epilessia che avranno una nuova opzione di trattamento per il miglioramento della loro qualità di vita su cui le crisi hanno un peso significativo.