Il diabete di tipo 1, spesso confuso con il più diffuso tipo 2, è una malattia autoimmune, cronica, degenerativa e incurabile, che affligge tra le 200.000 e le 300.000 persone in Italia e che esordisce, in oltre il 50% dei casi, in età pediatrica.
All’esordio richiede, nella maggioranza dei casi, un ricovero ospedaliero e, nel 40% degli stessi, il ricorso alla terapia intensiva o semi intensiva a causa della chetoacidosi, una grave complicanza che può comportare esiti anche letali.
La terapia insulinica a vita consente a una persona affetta da diabete di tipo 1 di sopravvivere. Ma è una delle terapie più complesse da gestire. Perché i valori glicemici sono influenzati da molti fattori diversi (alimentazione, emozioni, stress, attività fisica, clima ecc.).
Le dosi di insulina, dopo un iniziale set-up con il diabetologo, nella quotidianità vengono decise autonomamente dai pazienti. Ma se iniettata in eccesso o in difetto, può causare svariate complicanze acute o croniche. Tra cui il coma (per ipoglicemia o, all’opposto, per chetoacidosi diabetica conseguente all’iperglicemia) e la morte. Una persona affetta da diabete di tipo 1, infine, ha un’aspettativa di vita di almeno dieci anni inferiore rispetto alla media. E si trova a dover gestire frequentemente stati di ipoglicemia.
La ricerca , dunque, svolge un ruolo fondamentale per rendere la malattia più gestibile e più curabile. Ma per fare ricerca occorrono fondi.
La Fondazione Italiana Diabete (FID), quindi, presenta una nuova campagna di raccolta fondi per sostenere la ricerca sulla cura del diabete di tipo 1. Lo spot, realizzato grazie all’aiuto di Burson e Hogarth, con la produzione esecutiva di Superbello, vede la partecipazione straordinaria di Lella Costa, voce narrante, e Massimo Ambrosini, calciatore che presta il volto e il suo sostegno alla campagna.
L’impatto emotivo è forte, utilizza un linguaggio visivo evocativo e una metafora intensa – quella della “maratona senza fine” – per rappresentare la sfida quotidiana che affrontano le persone con diabete di tipo 1. Attraverso immagini suggestive e una colonna sonora toccante, il video rappresenta questo sforzo costante delle persone. E la speranza continua di arrivare a un traguardo: la cura definitiva.
“Il diabete di tipo 1 colpisce 1 individuo ogni 300,” afferma lo spot con la voce di Lella Costa. “Per chi soffre di questa malattia è come correre una maratona senza fine. La cura definitiva è l’unico traguardo possibile, ma dobbiamo raggiungerlo insieme.” Massimo Ambrosini, noto per la sua carriera calcistica di successo e per il suo impegno sociale, incarna la forza e la determinazione necessarie per affrontare questa sfida. Che purtroppo conosce da vicino, con un figlio con diabete di tipo 1.
“Siamo grati a Lella Costa e Massimo Ambrosini per aver prestato la loro voce e il loro volto a questa importante causa,” dichiara Nicola Zeni, Presidente della Fondazione Italiana Diabete. “Il loro coinvolgimento, e in particolare la testimonianza di Massimo, che vive quotidianamente la sfida del diabete di tipo 1 con suo figlio, speriamo ci aiuti a raggiungere il più ampio pubblico possibile. E a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di donare per la ricerca di una cura definitiva”.
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