Il 28 marzo 2024 ricorre la Giornata mondiale dell’endometriosi, istituita nel 2014 per porre l’attenzione su questa malattia, che, in alcuni casi, può essere fortemente invalidante.
In Italia soffrono di endometriosi almeno 3 milioni di donne, di cui il 10-15% si trova in età riproduttiva e il 30-50% è infertile o ha difficoltà a concepire.
La tempestività con cui si individua la malattia è fondamentale, poiché l’aggravarsi porta ad una riduzione della fertilità e va a sommarsi al fattore tempo, che di per sé incide sulla fertilità femminile, la quale subisce un drastico declino a partire dai 35 anni. La diagnosi, infatti, in molti casi viene formulata in ritardo, dopo un percorso molto faticoso per la donna, che può durare fino a sette anni.
La sintomatologia può essere del tutto assente o molto simile a quella di numerose altre patologie: dolore mestruale, durante i rapporti sessuali e durante la defecazione e minzione, presenza di sangue nelle urine e nelle feci, ansia e depressione, allergie, asma, eczema e alcune malattie autoimmuni.
“Considerati i lunghi tempi di diagnosi e trattamento dell’endometriosi, una strategia consigliabile è quella di offrire alla donna, desiderosa di prole nel futuro e affetta da endometriosi, prima delle cure necessarie, la possibilità di congelare i propri ovociti, in modo da avere più possibilità future di concepimento. Durante il percorso diagnosi-cura può essere invece di aiuto porre attenzione anche allo stile di vita – spiega il Professor Mario Mignini Renzini, responsabile del Centro di PMA della Casa di Cura La Madonnina di Milano e Professore di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca – Le donne che soffrono di endometriosi possono infatti curare la loro alimentazione con il fine di ridurre i sintomi, migliorare la risposta al dolore e abbassare il livello di estrogeni, responsabili del peggioramento della sintomatologia”. Spiega il professor Mario Mignini Renzini.
Nelle donne affette da endometriosi, il corretto stile alimentare può contribuire a migliorare lo stato di infiammazione e, di conseguenza, a ridurre i crampi pelvici, diminuire il gonfiore e migliorare la digestione. Contribuisce inoltre ad aumentare i livelli di energia, a migliorare il tono dell’umore e a rinforzare il sistema immunitario.
La dieta per il controllo dei sintomi dell’endometriosi prevede l’assunzione di alimenti che costituiscono un valido supporto ai processi metabolici positivi. Per esempio, si consiglia di aumentare il consumo di alimenti ricchi di omega-3, quali frutta secca, semi, salmone, pesce azzurro e avocado. Tutti alimenti ricchi di grassi buoni.
Inoltre, occorre aumentare il consumo di frutta e verdura in quanto ricche di vitamine e di proprietà antinfiammatorie.
Si consiglia di preferire le carni bianche rispetto alle carni rosse e di consumare uova. Occorre, invece, limitare latticini, grani raffinati e grassi, in quanto possono contribuire a un peggioramento del processo infiammatorio.