“Pazienti PROtagonisti per la salute di tutti”: appello alle Istituzioni per migliorare e supportare i percorsi di cura

Come percepisce un paziente la malattia e come si sente durante il percorso di cura? Spesso il medico non lo sa. Ed è proprio per migliorare la vita dei pazienti ascoltando il loro punto di vista sull’esito di un trattamento che si muove il Gruppo PRO4All, con l’intento di migliorare anche in Italia l’utilizzo dei dati raccolti dai pazienti nelle decisioni che riguardano la ricerca clinica e i percorsi regolatori dei farmaci.

Se ne è parlato a Roma, in Senato, nel corso dell’evento “Pazienti PROtagonisti per la salute di tutti”, su iniziativa della Sen. Tilde Minasi, che ha portato all’attenzione delle Istituzioni il dibattito sull’utilizzo dei PROs (Patient Reported Outcomes), strumenti che raccogliendo la voce dei pazienti – senza mediazioni – possono migliorare i percorsi di cura e supportare la sostenibilità del Sistema Salute.

Nato due anni fa grazie al supporto di Roche Italia, il Gruppo di lavoro PRO4All – composto da AIM, AIOM, AISM, FAVO, FICOG, SIN, UNIAMO e SDA Bocconi – ha presentato alle Istituzioni e ai tecnici presenti i risultati del lavoro svolto fino ad oggi nel corso di un dibattito articolato in tre tavole rotonde.

La definizione più comune del PROs è quella della Food and Drug Administration (FDA), ovvero “qualsiasi dato sullo stato di salute del paziente che proviene direttamente dal paziente stesso, senza l’interpretazione del clinico o di altre figure”. Anche l’EMA definisce un PRO come “qualsiasi risultato valutato direttamente dal paziente stesso e basato sulla percezione da parte del paziente di una malattia e del suo trattamento”.

“Grazie al valore che tali strumenti hanno per il Sistema numerosi Paesi europei stanno già adottando strategie innovative per garantire che la voce dei pazienti sia centralizzata nei processi decisionali e nelle politiche sanitarie – ha affermato Francesco De Lorenzo,Membro PRO4All e Presidente FAVO. “In Italia, invece, non esistono ancora delle linee di indirizzo o meccanismi strutturati per l’utilizzo e la valutazione di questi valori – ha continuato Adele D’Amico, Membro PRO4All e Consigliere Direttivo AIM – grazie ai quali sarebbe possibile rilevare gli aspetti intangibili della patologia e dei trattamenti, contribuendo a una maggiore efficienza nella valutazione dei farmaci”.

Tuttavia, in parte grazie al lavoro del Gruppo PRO4All, anche nel nostro Paese sono stati fatti i primi passi in questa direzione.  “Ormai è provato che per migliorare il Servizio Sanitario Nazionale è necessario mettere i bisogni e i diritti dei pazienti al centro delle decisioni di politica sanitaria. Per farlo, il Gruppo PRO4All sta lavorando da più di due anni per promuovere la necessità di raccogliere i dati dei pazienti basati direttamente sul vissuto che gli stessi hanno delle cure e dei servizi”. – ha spiegato Mario Alberto Battaglia, Membro PRO4All e Direttore Generale AISM. “Pertanto, l’impegno del nostro Gruppo di lavoro ha visto in una prima fase lo sviluppo di alcuni lavori pubblicati su riviste scientifiche ha aggiunto Massimo Di Maio, Membro PRO4All e Presidente Eletto AIOMper ampliare la letteratura in materia di utilizzo dei PROs. Siamo certi che, basandoci su evidenze e dati scientifici solidi, si possa accelerare una standardizzazione e un’applicazione degli esiti di salute nell’ambito della ricerca clinica, ma anche la stesura di linee di indirizzo sulla raccolta, analisi ed interpretazione dei PROs in fase valutativa dei trattamenti, auspicando infine una presenza istituzionalizzata dei rappresentanti dei pazienti negli Enti regolatori”.

Il dibattito ha inoltre messo in luce il bisogno di introdurre anche in Italia una disciplina chiara sul coinvolgimento dei pazienti nelle decisioni che riguardano la ricerca clinica e i percorsi regolatori dei farmaci. A questo proposito è stato rilanciato  l’appello alle Istituzioni attraverso il “Manifesto sui PROs”, già sottoscritto negli scorsi mesi da On. Elena Bonetti, On. Vanessa Cattoi, On. Luciano Ciocchetti, On. Simona Loizzo, Sen. Beatrice Lorenzin, Prof. Francesco Saverio Mennini, Sen. Clotilde Minasi, Sen. Elena Murelli, Sen. Elisa Pirro, Sen. Ylenia Zambito, Sen. Ignazio Zullo. Sei le richieste, indicate come impegni per le Istituzioni:

    • aggiornamento delle linee di indirizzo dell’AIFA in merito alla compilazione del dossier di prezzo e rimborso dei farmaci, per includere le segnalazioni dei PROs specifici per patologia
    • necessità di prevedere la presenza e la partecipazione attiva dei rappresentanti delle associazioni dei pazienti nella governance dell’AIFA, traendo esempio dalle best practice consolidate a livello europeo
    • sensibilizzare il mondo della ricerca clinica, la comunità scientifica, i comitati etici nazionali e territoriali e le Istituzioni sull’importanza di dare la massima diffusione agli esiti riferiti dai pazienti tramite Patient-Reported Outcomes Measures (PROMs), che misurano le condizioni dei pazienti al di là del dato clinico di efficacia e sicurezza, come condizione fisica e cognitiva, burden sociale, benessere psichico ed emotivo
    • promuovere una convergenza tra i protagonisti delle varie aree terapeutiche circa l’identificazione e la standardizzazione dei PROMs specifici per patologia, al fine di avviare una maggiore armonizzazione della disciplina
    • sfruttare ogni veicolo normativo utile per divulgare il tema dei PROs e promuoverne l’uso sistematico nel SSN, per esempio dando seguito a documenti programmatici e agli atti istituzionali in cui è segnalato il tema del coinvolgimento delle associazioni di pazienti nel percorso di cura e nei processi regolatori
    • impegno a investire in iniziative di ricerca clinica e cura che abbiano l’obiettivo di validare l’uso di strumenti di eHealth per facilitare l’adozione di PROMs nella ricerca, nelle sperimentazioni e nella gestione clinica.

“Il paziente deve partecipare ai processi valutativi e organizzativi, portando il proprio punto di vista che va però sistematizzato con strumenti standardizzati e validati quali i PROs e i PROMs – ha dichiarato Annalisa Scopinaro, Presidente UNIAMO e membro PROAll – Il nostro Paese garantisce universalmente l’accesso alle terapie, ma tenendo conto dell’innovazione crescente e della sostenibilità della stessa è possibile che l’Italia si faccia promotrice di nuove realtà e modelli, come stiamo facendo nelle malattie rare. L’ascolto del paziente permette di conoscere e valorizzare alcuni aspetti della terapia, nonchè confrontare diversi trattamenti per la stessa patologia. L’impiego sistematico e standardizzato dei PROs permette ciò, ma il Sistema va armonizzato e reso adatto alla raccolta e utilizzo di questi strumenti”.

 “Quantificare situazioni e sintomi è fondamentale per non rischiare di sottostimare o sovrastimare l’effetto di un trattamento, per questo i PROs hanno un ruolo chiave anche nella pratica clinica – ha spiegato Valeria Sansone, Membro PRO4All e Delegata AIM – Ecco quindi che la voce del paziente non è un semplice strumento in più, ma una necessità. In Italia la rete per le malattie neuromuscolari è piuttosto avanti in questo senso e anche nei centri della rete neuromuscolare europea è prevista da qualche anno la partecipazione di pazienti e di associazioni che li rappresentano. I clinici hanno oggi a disposizione validi strumenti che possono aiutare nella pratica quotidiana, ma occorre renderli obbligatori grazie all’intervento delle Istituzioni”.

“Ad oggi, la conclusione a cui è giunto il Gruppo di lavoro PRO4All è che per far crescere il valore della voce dei pazienti nell’ambito dei tavoli decisionali clinici e regolatori occorre da un lato una armonizzazione e standardizzazione dell’uso di PROs e PROMs in ricerca clinica – ha concluso Carmine Pinto, Membro PRO4All e già Presidente FICOG – e dall’altro un impegno concreto da parte delle Istituzioni tecniche e politiche per far sì che i pazienti siano al centro dei processi di valutazione in ogni fase dello sviluppo del farmaco. Facciamo quindi appello affinché questa opportunità venga colta anche dal nostro Paese al fine di garantire i migliori standard di cura a tutti cittadini”.

 

 

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