Hai il diabete? Proteggi i tuoi occhi

È l’appello delle associazioni pazienti, perché le malattie dell’occhio colpiscono una persona con diabete su tre. Mentre solo una su dieci fa la dovuta prevenzione. Dunque, tra i buoni propositi per l’anno nuovo è indispensabile mettere al primo posto una visita di controllo salva-vista per evitare quella che è considerata la principale complicanza oculare del diabete mellito, causa di cecità e disabilità visiva nelle persone in età lavorativa: la retinopatia diabetica, che ha segnato una crescita del +25% negli ultimi 10 anni.

“La retinopatia diabetica sta esplodendo nel mondo di pari passo con la crescente prevalenza della pandemia di diabete”, dichiara il Professor Francesco Bandello, Presidente Associazione Pazienti Malattie Oculari. “Oggi in Italia possiamo contare oltre un milione di diabetici che soffrono di retinopatia ma questo dato potrebbe essere ampiamente sottostimato perché le persone non fanno controlli regolari. Se la retinopatia non viene diagnosticata in modo tempestivo può comportare gravi danni alla vista, fino alla cecità, e costi sanitari e sociali molto alti, oltre a gravi ripercussioni sulla qualità di vita. La diagnosi e la presa in carico precoce sono quindi fondamentali per salvare la vista. Per questo è importante sensibilizzare le persone con diabete, soprattutto dopo i 40 anni,  sull’importanza di andare dall’oculista anche in assenza di sintomi per effettuare un esame del fondo dell’occhio semplice, non invasivo e indolore, prima che la retina abbia subito danni”.

Dunque, gran parte della perdita visiva da retinopatia diabetica è prevenibile attraverso semplici controlli periodici Per questo motivo le associazioni pazienti Diabete Italia, Fand Associazione Italiana Diabetici e Associazione Pazienti Malattie Oculari, con la campagna “Diabete, proteggi i tuoi occhi” sostenuta in maniera incondizionata da AbbVie – che ha visto anche l’organizzazione di alcune giornate di screening gratuiti in ospedale – lanciano un appello per la prevenzione della retinopatia diabetica: “Se hai il diabete proteggi i tuoi occhi. Fra i buoni propositi per l’anno nuovo mettiamo al primo posto una visita di controllo salva-vista.”

“I programmi di screening hanno un forte impatto sociale in quanto le malattie della retina che possono colpire le persone con diabete restano asintomatiche per molto tempo ed è per questo che coloro che soffrono di retinopatia diabetica e di edema maculare diabetico spesso arrivano alla diagnosi tardivamente”, dichiara Stefano Nervo, Presidente Diabete Italia. “Per correggere questa situazione è indispensabile realizzare programmi di informazione rivolti sia ai pazienti che al personale sanitario coinvolto a vario titolo nella loro assistenza. È essenziale che la persona con diabete conosca la patologia, sia consapevole dei fattori di rischio e delle problematiche ad essa connesse, e percepisca l’importanza della prevenzione, che rimane sempre l’arma più importante a nostra disposizione per consentire la diagnosi e il trattamento precoci e ridurre i tassi di perdita della vista.”

La retinopatia diabetica è sottovalutata fino al momento in cui compaiono macchie scure nel campo visivo, visione offuscata e fluttuante, alterata percezione dei colori e difficoltà nella visione notturna, ma, a questo punto, lo stadio è già avanzato.

“La retinopatia diabetica è una malattia ampiamente sotto-diagnosticata”, dichiara Emilio Augusto Benini, Presidente FAND Associazione Italiana Diabetici. “La continua crescita del numero di diabetici rende indispensabile l’istituzione di programmi di screening rivolti a tutte le persone con diabete, cosa che in Italia non è ancora stata predisposta al contrario di quanto accade in diversi Paesi nel mondo. L’attuale sistema di erogazione dei servizi pubblici oculistici è troppo incentrato sull’ospedale, contribuendo così a generare lunghe liste d’attesa, una barriera d’accesso per le cure delle malattie degli occhi. Occorre invertire la tendenza e portare la prevenzione sul territorio, accanto alle persone con diabete, anche sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale e della telemedicina con refertazione dell’oculista da remoto, che potrebbero essere utilizzate in programmi di screening mirati e diffusi su larga scala”.

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