E fornisce subito un dato importante: cresce la spesa degli italiani in trattamenti estetici con similitudini nelle richieste tra uomini e donne o per fasce di età; rispetto al 2022, infatti, la spesa media minima è aumentata del 42% mentre la spesa media massima è aumentata del 20%
Come sottolinea il presidente di Agorà Alberto Massirone “Tutte le principali richieste si declinano in una costante e comune ricerca di bellezza e benessere che parte dalla prevenzione, oltre che dalla scarsa invasività, e che punta dritto al ritrovato miglioramento generale della propria immagine. Risultati non raggiungibili se non supportarti da una corretta e costante formazione, informazione, competenza e pratica clinica di tutti i medici che praticano la Medicina Estetica”.
Niente di più vero: mai come oggi per il Medico Estetico la formazione risulta essere imprescindibile confermando l’adesione, tra i vari percorsi formativi post-laurea, alle scuole quadriennali riconosciute dall’EFAMS – Federazione Europea delle Scuole di Medicina Estetica (35%) e a numerosi corsi di aggiornamento seguiti nell’arco dell’anno. Dati che presentano un settore sempre all’avanguardia ma soprattutto formato ed informato che mette al centro la sicurezza dei pazienti. Lo dimostra il consolidamento annuo del trattamento/visita con lo stesso paziente che si attesta eseguirsi, dopo una prima visita di valutazione (92%), tra le 3 e 7 volte segno anche della costruzione di un rapporto di fiducia con il medico.
Ma se bellezza e benessere sono fattori ormai imprescindibili per la migliore qualità di vita possibile, quanto è disposto ad investire un paziente? L’Osservatorio Agorà stima che il paziente fidelizzato affronti una spesa media annua in Medicina Estetica che si aggira tra i 1.000 e 3.000 € per trattamenti viso, corpo e non solo, in crescita sensibile rispetto al recente passato. Aumenta quindi del 42%, rispetto al 2022, la spesa media minima e del 20% la spesa media massima.
Tra i trattamenti viso maggiormente richiesti dalle donne ci sono: filler (57%), tossina botulinica (48%), rivitalizzazione cutanea (35%), peeling (22%). Seguono carbossiterapia, prp e fili di trazione. La sfera maschile è maggiormente orientata verso tossina botulinica (49%), filler (34%), rivitalizzazione cutanea (35%), peeling (13%), seguono prp, fili di trazione e carbossiterapia.
Quanto ai trattamenti corpo maggiormente richiesti dalle donne invece troviamo: intradermoterapia (31%), carbossiterapia e laser epilazione (entrambi al 25%), trattamenti vascolari (21%), trattamenti laser per macchie (15%). Seguono con percentuali minori trattamenti laser per rimozione dei tatuaggi, criolipolisi, cavitazione, onde d’urto e altri trattamenti elettromedicali.
Tra quelli richiesti dagli uomini come per le donne, c’è la intradermoterapia (30%), seguita da laser epilazione (25%), carbossiterapia e laser rimozione dei tatuaggi (19%) e laser per le macchie (13%). In percentuali minori gli uomini richiedono cavitazione, criolipolisi, onde d’urto e trattamenti elettromedicali.
Scendendo nell’analisi specifica dei vari trattamenti richiesti al vertice svettano i trattamenti con filler che si concentrano soprattutto nella zona labiale (49%), nell’area delle rughe naso-geniene (31%) e zigomatica (29%). Segue l’area del terzo inferiore e bordo mandibolare (22%) e quella perioculare (19%), chiudendo con l’area frontale (14%) e le aree distali, ossia le mani con un 13% di richieste.
Tra i trattamenti con tossina botulinica la maggiore richiesta riguarda quelli che interessano le rughe d’espressione (95%), il terzo inferiore del volto (42%), il microbotulino e l’iperiodrosi ascellare (entrambi con il 22%), l’iperiodrosi palmare (21%), gummy smile (18%) e iperidrosi plantare (14%).
Tra i trattamenti con peeling troviamo soprattutto i l trattamento dell’aging (41%) ed il trattamento delle macchie (38%); quello per l’acne si posiziona al terzo posto con il 28%. Infine, tra i trattamenti per combattere cellulite e adiposità localizzata troviamo il trattamento per trattare glutei e culotte de cheval (58%), addome (27%), interno coscia (23%), gambe (19%). Seguono in percentuali minime sottomento e braccia.
L’Osservatorio Agorà identifica anche le tendenze legate all’età dei pazienti.
La rivitalizzazione cutanea è richiesta in egual misura dalla fascia d’età 30-40 e 40-60 (43%). Solo il 17% nella fascia 60+ si approccia al trattamento mentre il 14% nella fascia 18-30.
Cambia totalmente il range d’età se si analizza il trattamento di laser epilazione: nella fascia 30-40 ne fa richiesta il 52% mentre nella fascia 18-30 il 45%. Cala in maniera importante la percentuale nelle fasce d’età successive.
Proprio per la sua “particolarità”, il trattamento laser per la rimozione dei tatuaggi è richiesto per il 60% da pazienti nella fascia di età 30-40. Tra i giovani (18-30) decresce al 35%.
In tema di fasce di età ciò che emerge chiaramente dall’Osservatorio Agorà è stata il grande avvicinamento alla Medicina Estetica di giovani e giovanissimi. La principale motivazione alla base è da ricondurre al desiderio di prendersi cura di sé fin da giovani, soprattutto negli under 18. Sicuramente il desiderio di emulazione di idoli e modelli social (48%) ha fatto da apripista ma non ci si è fermati (solo) a quello. Tra le principali richieste troviamo il rimodellamento delle labbra (61%), il trattamento con rinofiller (45%), quello per imperfezioni cutanee come l’acne (55%) e l’epilazione laser.
Dall’Osservatorio Agorà emerge chiaro che i pazienti nella fascia 18-30 anni si avvicinino alla Medicina Estetica non solo per emulazione dei modelli estetici social ma soprattutto per trattamenti specifici come rimodellamento delle labbra (80%), p.e.f.s e adiposità localizzata (47%), rinofiller (46%), imperfezioni cutanee (35%).
La fascia intermedia 30-40 anni si approccia alla Medicina Estetica soprattutto per contrastare le rughe di espressione (73%) e l’aging cutaneo (70%), per il rimodellamento delle labbra (63%) oltre che per combattere p.e.f.s e adiposità localizzate (48%) e cedimento tissutale (43%).
Infine, l’80% dei Boomers (60+ anni) si avvicina alla Medicina Estetica per combattere l’invecchiamento sia aging cutaneo che cedimento tissutale, il 77% per trattare le rughe d’espressione.
Se per i Millennials e la GenZ i social restano mezzi di informazione potenti e, se “maneggiati con cura”, anche molto utili ad individuare il medico a cui rivolgersi, il tradizionale passaparola basato sull’esperienza di familiari, amici e colleghi si conferma il canale più utilizzato e sicuro per trovare lo specialista più adatto.
“I social hanno il grande potere di influenzare in modo determinante i canoni estetici e dar vita a fenomeni che sollecitano negli utenti un senso di emulazione. Look che potremmo definire “shocking” sempre più artefatti e innaturali e che interessano soprattutto il countouring del viso o mode dall’aria internazionale come le “cat eyes”, le “russian lips”, le “california lips” o i “foxy eyes” per non parlare del recentissimo “Barbie botox” – osserva il Prof. Massirone – È soprattutto di fronte a queste richieste che il medico deve porre al centro l’etica quale fulcro imprescindibile di approccio alla Medicina Estetica e nel rapporto con il paziente. Agorà, in qualità di Società Scientifica invita sempre tutti i Medici Estetici a non assecondare le richieste dei pazienti se disgiunte da una logica diagnostica e di trattamento. Nel caso dei giovani e giovanissimi, in particolare, questa attenzione deve essere ancora più accentuata indirizzando altresì il paziente a protocolli preventivi.”
Dai dati dell’Osservatorio Agorà, inoltre, emerge la necessità di un uso più responsabile dei canali social. A loro è affidato il compito di sensibilizzare il paziente a non rincorrere look innaturali, ma a rivolgersi a professionisti in grado di indirizzarlo verso un percorso che possa soddisfare il suo benessere estetico attraverso la medicina estetica preventiva e di accompagnamento nelle diverse età della vita.
Per la maggior parte dei medici estetici coinvolti nell’indagine, il concetto di Etica in Medicina Estetica si applica aldilà del singolo trattamento dell’inestetismo, abbracciando bensì l’intero percorso del paziente che inizia con la prima visita, l’anamnesi e l’ascolto dei suoi disagi che il più delle volte vanno oltre il singolo inestetismo. È attraverso questo dialogo che si definisce il corretto piano terapeutico nel rispetto delle linee guida, che potrebbe essere differente dalle aspettative iniziali del paziente che non sempre rappresentano la risposta migliore al suo disagio.
Risulta quindi fondamentale la preparazione del Medico Estetico e la sua capacità di orientare il paziente a conservare la propria espressività e un natural look, valorizzando quindi gli elementi di armonia individuali. Con il risultato che il paziente viene aiutato a stare meglio con sé e a migliorare la propria qualità di vita.