La sanità italiana? Oggi più che mai deve basarsi sui bisogni reali. L’appello al nuovo Governo

Una sanità reale, o meglio, che risponda ai bisogni reali dei pazienti. Senza troppa burocrazia. Con un’efficacia uguale dal nord al sud della penisola. Dall’accesso al Servizio Sanitario, ai servizi offerti. Tanto per cominciare. Le priorità di sistema su cui l’attuale governo della salute deve essere attento e tempestivo sin da subito sono raccolte e pubblicate nel nuovo numero dell’Italian Health Policy Brief, testata di politica sanitaria che è abituale ed autorevole voce del dibattito nazionale e regionale. E di queste sono portavoce quattro tra le più importanti organizzazioni sanitarie del nostro Paese, ovvero Cittadinanzattiva (per voce della sua segretaria generale, Annalisa Mandorino), FEDERSANITÁ (con la presidente Tiziana Frittelli), FIASO ( Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere con il presidente Giovanni Migliore) e AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata con la presidente Barbara Cittadini), che rappresentano e interpretano approcci peculiari, tutti autorevoli ed estremamente radicati sul territorio nazionale.

Alla percentuale di Pil da destinare al finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, all’affronto immediato dell’ambito della non autosufficienza, all’adeguamento dei LEA (a cui sono connesse tante altre criticità), all’accesso universale alle cure e all’impulso concreto da dare alla sanità di prossimità, si aggiungono i temi dell’investimento in prevenzione e promozione della salute, la criticità delicatissima delle carenze di personale,  e della possibilità (o auspicio) di puntare sull’assunzione degli specializzandi per colmare vuoti professionali ormai insopportabili.  Ma sullo sfondo ci sono altre tematiche quali le liste d’attesa, la mobilità passiva, gli screening, l’integrazione socio-sanitaria, le RSA, le sinergie pubblico-privato, debbono entrare nel novero degli obiettivi di politica sanitaria regionale.

Per Annalisa Mandorino (Segretaria generale CITTADINANZATTIVA), la prima priorità “riguarda il tema dell’accesso al Servizio sanitario che, anche all’indomani della fase emergenziale del Covid-19, continua a risultare difficile per i cittadini sia in termini di tempo sia in termini di costo: l’impossibilità di fruire di alcune prestazioni in tempi adeguati costringe infatti una fetta di popolazione  a sostenere una spesa privata che diventa sempre più pesante e, per alcuni, insostenibile, con la conseguenza di una rinuncia totale alle cure per chi non se la può permettere. Il grande nodo delle liste d’attesa andrebbe superato nel breve termine attraverso un piano d’emergenza e di monitoraggio dell’operato delle Regioni, alle quali sono stati destinati per questo dei fondi ad hoc; nel medio termine sostituendo all’ottica con cui si erogano prestazioni quella per cui si garantiscono percorsi tracciati per le persone con un bisogno di salute, specie nel caso delle malattie croniche”.

Per la Presidente Nazionale di Federsanità, Tiziana Frittelli, “abbiamo l’occasione per disegnare una nuova stagione che vede nei servizi di prossimità la formula vincente per rispondere ai bisogni di salute. La relazione sinergica tra sanità e territorio è la chiave per costruire i nuovi percorsi di assistenza centrati sulla promozione della salute, partendo dal benessere e dagli stili di vita. Una vera rivoluzione in termini di salute ‘one health’ a cui siamo tutti chiamati come parte integrante di una rete attiva e omogenea in ogni territorio”.

Nel suo intervento su IHPB, Giovanni Migliore (Presidente FIASO) ha invece posto l’attenzione al PIL indicando come la strada per il consolidamento di un SSN robusto e capace di risposte “è attestare il nostro Paese su uno stanziamento dell’8% del PIL dedicato al Fondo sanitario nazionale. Si tratta di un valore superiore al 7,3% del 2021 e al 7,5% del 2020, ma che terrebbe conto di situazioni alle quali il SSN dovrà fare fronte, come i rincari del costo dell’energia o la stabilizzazione del personale, per le quali saranno necessari ulteriori fondi oltre a quelli già stanziati. Una spesa sanitaria attestata sul valore dell’8% del PIL, inoltre, ci riporterebbe in linea con la media dei Paesi europei più avanzati e significherebbe per i cittadini più personale e meno liste d’attesa”. Una considerazione condivisa anche da Barbara Cittadini (Presidente Nazionale AIOP), che ha sottolineato come sia necessario “raggiungere almeno il 7,5% di valore della spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil, considerando che la media dei paesi OCSE è 7,2%, invertendo il trend di decremento della crescita della spesa sanitaria corrente, come si evince dal DEF 2022. In assenza di ulteriori risorse, infatti, il sistema sarà soggetto ad effetti dirompenti in termini di impossibilità nel dare una risposta compiuta alla domanda di salute degli italiani, dovendo, peraltro, far fronte a costi incrementali per la gestione delle nuove infrastrutture, previste dal PNRR, delle rilevanti quote aggiuntive di personale e degli stessi bisogni assistenziali”.

I messaggi dell’IHPB  si rivolgono a tutta la nuova “politica sanitaria” nazionale, in particolare al Professor Orazio Schillaci (Ministro della Salute) a Marcello Gemmato (sottosegretario alla Salute), all’intera X Commissione del Senato, soprattutto nelle figure del presidente Francesco Zaffini, delle vicepresidenti Daniela Sbrollini e Maria Cristina Cantù, dei segretari Elena Leonardi e Ylenia Zambrito (PD) ed alla totalità della XII Commissione della Camera, attraverso il presidente Ugo Cappellacci, i vicepresidenti Luciano Ciocchetti e Luana Zanella, ed i segretari Paolo Ciani e Carlo Maccari.

Quale messaggio finale emerge dalla pubblicazione? Spesso si assiste allo spettacolo di una politica (non solo sanitaria) che àncora le proprie decisioni ed i propri disegni di riforma su un approccio burocratico. L’IHPB intende invece esprimere uno scenario “real world based”: oggi più che mai i bisogni devono essere raccolti laddove si esprimono e laddove assumono la forma di una proposta-richiesta. “Nostro auspicio – si legge nelle conclusioni – è che si tenga conto dei temi emersi in qualsiasi passo politico-parlamentare si voglia intraprendere (ministeriale, di dibattito nelle Commissioni, di stesura di progetti di Legge, di rilettura ed aggiornamento di Piani nazionali), affinché la nuova politica parta dall’esistente”.

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