Il 4 marzo sarà la Giornata Mondiale dell’Obesità, uno dei principali problemi di salute pubblica a livello globale. La sua incidenza è in costante aumento anche se, è ormai noto, questo problema rappresenta un fattore di rischio significativo per diverse malattie croniche, incluse le patologie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e la Sindrome Metabolica. In Italia, secondo le più recenti stime dell’Istituto Superiore di Sanità, 4 adulti su 10 sono in uno stato di eccesso ponderale: 3 in sovrappeso e 1 obeso.
“L’eccesso di peso è un fattore di rischio riconosciuto, sia esso sovrappeso od obesità. Ha un’origine multifattoriale, cioè ci sono alcune concause che portano a superare la soglia limite del benessere e di avere, quindi, più propensione a “scavallare” nella zona critica della malattia fino alla cronicità, favorendo per esempio la patologia cardiovascolare, quella metabolica, la dislipidemia, il diabete. L’aumento di peso è agevolato dal cosiddetto “ambiente obesogeno”: scarsa attività fisica, abitudini della cerchia famigliare/sociale, abbondanza di cibo, ma anche disponibilità dello stesso di scarsa qualità, spesso a basso costo. Tra tutto questo, è certo che ciò che mangiamo fa la differenza”, afferma la dietista Ambra Morelli.
Cosa fare, allora, per prevenire e combattere l’obesità? Sebbene sia il risultato dell’interazione tra diverse componenti, alcune delle quali di origine genetica, una sana alimentazione associata a uno stile di vita attivo rimangono i passi da compiere per fare la differenza nella prevenzione dell’obesità e delle sue conseguenze. Una dieta adeguata ed equilibrata, infatti, non solo assicura un corretto apporto di nutrienti in grado di soddisfare il fabbisogno dell’organismo senza ingrassare, ma può anche consentire l’assunzione di sostanze che svolgono un ruolo protettivo o preventivo nei confronti di determinate condizioni patologiche. Abbracciare uno stile di vita più sano è, dunque, il primo passo per prevenire l’obesità. Importante è dare spazio ad alimenti vegetali come la frutta (fresca e secca), la verdura, e introdurre, se già non lo si fa, la prima colazione. Inoltre, occorre migliorare la qualità dei fuori pasto, scegliendo tra quelli più salutari, come le mandorle, il cui consumo, secondo gli studi più recenti, favorisce il controllo del peso. Risultati che confermano quelli di uno studio precedente pubblicato sull’European Journal of Nutrition. Anche in questo caso, infatti, i ricercatori avevano scoperto che uno spuntino a metà mattina di mandorle (42 g), rispetto a nessuno spuntino, ha aiutato a controllare l’appetito e ha portato a un minor numero di calorie consumate a pranzo e a cena. In pratica, un aiuto a controllare la fame.
“Dal punto di vista strettamente nutrizionale, occorrerà modificare i nostri comportamenti, iniziando a diversificare le nostre scelte. Imparare a mangiare, saziandoci nel modo adeguato, dare spazio ad alimenti vegetali come la frutta, fresca e secca, la verdura, e introdurre, se già non lo si fa, la prima colazione. Miglioriamo la qualità dei nostri fuori pasto, scegliendo tra quelli più salutari, come le mandorle. Consumare mandorle, secondo gli studi più recenti, favorisce il controllo del peso, anche attraverso l’acquisizione del senso di sazietà a lungo termine. Inoltre, se obesità e diabete coesistono, la stabilità della glicemia sarà un elemento importante da tenere presente. Evidenze scientifiche mostrano un controllo della glicemia facilitato proprio grazie alla sostituzione di snack di diverso genere con uno spuntino di mandorle che può facilmente essere inserito nei piani di gestione del peso”.
Il profilo nutrizionale delle mandorle – Contengono proteine vegetali (6g/30g), fibre (4g/30g), grassi insaturi buoni, importanti vitamine e minerali quali la vitamina E (7,7mg/30g), il magnesio (81mg/30g), il potassio (220mg/30g). Tutto questo sembra rendere una manciata da 30g (circa 23 mandorle) – più volte alla settimana – un’ottima alternativa per uno spuntino energetico e salutare, che aiuta a restare in pista tra un pasto e l’altro e, nel contesto di una dieta sana, non influirà negativamente sul peso.