Stop alle sigarette? Con il supporto di un Centro Antifumo triplicano le probabilità di riuscire a smettere

Un miliardo. Tanti sono i fumatori in tutto il mondo, con 8 milioni di decessi ogni anno. Almeno 10 milioni in Italia con oltre 93.000 morti l’anno. Ma, nonostante il calo degli ultimi anni, la prevalenza del tabagismo è ancora molto alta e il fumo di tabacco rappresenta a livello globale la più grande minaccia prevenibile per la salute e il primo fattore di rischio delle malattie croniche non trasmissibili. Smettere di fumare è, dunque, un traguardo importante per la propria salute, che molti fumatori cercano di raggiungere, ma il più delle volte si trovano a fallire, perché il tabagismo è una vera e propria dipendenza. Più di 1 fumatore su 3 prova a smettere (37,9% nel 2018 – dati Sorveglianza PASSI), ma il tentativo fallisce nell’80% dei casi, e solo il 10% raggiunge l’obiettivo e riferisce di aver smesso di fumare da più di 6 mesi.

La nuova campagna sulla disassuefazione dal fumo – L’allenatore italiano, star internazionale del calcio, Claudio Ranieri è il protagonista della nuova campagna sulla disassuefazione dal fumo promossa da Cigaretteless, il sito web di Pfizer per le persone che vogliono smettere di fumare. L’aiuto di un professionista può fare la differenza: è questo il messaggio della nuova campagna sulla disassuefazione dal fumo promossa in 11 Paesi da Pfizer attraverso il sito web Cigaretteless, che raccoglie informazioni e strumenti utili per smettere di fumare.

Un video online su www.cigaretteless.it/Claudio-Ranieri e sui social invita chi vuole dire stop alle sigarette a rivolgersi a uno degli oltre 290 Centri Antifumo sul territorio nazionale, dove un’équipe formata da medici, psicologi, personale infermieristico e altre figure specializzate può seguire passo dopo passo il fumatore nel percorso di abbandono del fumo. Un aiuto concreto per tutte le persone motivate a smettere di fumare: al suo interno è possibile trovare tante informazioni sui benefici dello stop al fumo, con indicazioni su come smettere, test di autovalutazione, la mappa dei Centri Antifumo e altri strumenti e risorse utili al raggiungimento di questo obiettivo.

 La solitudine del fumatore – “Il principale obiettivo dei Centri Antifumo è quello di spezzare la solitudine del fumatore e di aiutarlo a sfrondarsi da una serie di scarse conoscenze, dalla disinformazione, o ancora peggio da fake news che contribuiscono a costruire alibi che impediscono di raggiungere l’obiettivo di smettere di fumare”, dichiara Roberto Boffi, Responsabile Pneumologia e Centro Antifumo Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “È fondamentale invece ‘conoscere per decidere’, come recita uno slogan utilizzato qualche anno fa per una campagna nelle scuole dell’Istituto Nazionale dei Tumori, ma anche affiancare e motivare il fumatore nel percorso verso la non dipendenza, un percorso non sempre facile e che il fumatore normalmente affronta da solo. Un impegno ancora più importante in questa epoca di pandemia, dove l’isolamento sociale e gli altri fattori di stress legati alla situazione emergenziale contribuiscono ad allontanare ancor di più l’obiettivo di smettere di fumare”.

In tempi di Covid-19 smettere di fumare assume un valore in termini di salute ancor più rilevante. Secondo i dati recentemente pubblicati sugli Annals of the American Thoracic Society, l’abitudine del fumo è infatti un importante fattore di rischio associato a conseguenze più gravi dell’infezione da SARS-CoV2: il rischio di decesso in ambiente ospedaliero per un fumatore sarebbe circa il doppio rispetto a un non fumatore. Rinunciare alle sigarette è un passo fondamentale soprattutto per chi è affetto da patologie che interessano il distretto toracico, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). “In pazienti con patologie come la BPCO o cardiopatie è fondamentale rinunciare al fumo per evitare complicazioni anche gravi”, spiega ancora lo specialista. “In questi casi il difficile percorso della disassuefazione dal fumo può essere agevolato con il supporto di una terapia farmacologica antifumo. In Italia da settembre 2019 abbiamo una terapia antifumo efficace rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale per le persone con BPCO e in prevenzione secondaria di patologie cardiovascolari che hanno deciso di smettere di fumare”.

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