ARRIVA IN ITALIA IL PRIMO FARMACO BIOSIMILARE DI ETANERCEPT PER le MALATTIE REUMATICHE

Sono 5 milioni in Italia i pazienti affetti da malattie reumatiche. Per loro, e’ arrivato in Italia  il biosimilare di etanercept, indicato per il trattamento delle malattie reumatiche quali artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondiloartrite anchilosante, spondiloartrite assiale, spondiloartrite assiale non radiografica e psoriasi a placche.
Si tratta di patologie che incidono significativamente non solo sulla vita personale, sociale e professionale delle persone che ne soffrono, ma che hanno un impatto economico rilevante sul Sistema sanitario nazionale, con un costo complessivo pari a circa 5 miliardi l’anno.

L’approvazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco si basa sui dati clinici ottenuti da rigorosi studi che hanno confermato l’efficacia equivalente e il profilo di sicurezza comparabile del biosimilare con il suo farmaco originatore.

“L’approvazione del farmaco costituisce un’opportunità per rispondere ai bisogni ancora insoddisfatti dei pazienti, che possono migliorare significativamente il loro percorso di cura” – commenta il Prof. Giampiero Girolomoni, Direttore Dermatologia, Università di Verona. “Si tratta quindi di un nuovo strumento terapeutico a disposizione dei medici, e di un trattamento ora accessibile a un maggior numero di pazienti. Gli studi clinici hanno infatti dimostrato che la terapia con il biosimilare di etanercept costituisce un’alternativa valida, ugualmente sicura ed efficace rispetto al farmaco di riferimento, con un conseguente, atteso, impatto positivo sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari”.

Dai dati diffusi dalla Società Italiana di Reumatologia emerge che circa il 50% dei pazienti con malattie reumatiche muscolo-scheletriche croniche manifesta disabilità e otto malati su dieci sono costretti a convivere con il dolore cronico. Tutto ciò si traduce in oltre 22 milioni di giornate di lavoro perse ogni anno che corrispondono a un calo di produttività di 2 miliardi e 800 milioni di euro. Costi significativi per l’intero sistema economico nazionale, cui si aggiungono anche quelli per la salute – generati dalle spese per la diagnosi e le cure– e che gravano direttamente sul nostro sistema sanitario. L’approvazione del biosimilare di etanercept risponde ora anche alla necessità economico-sociale di una maggiore razionalizzazione della spesa sanitaria.

“Il primo biosimilare del recettore solubile per il TNFα che come gli altri biosimilari implica una riduzione dei costi compresa fra il 20-30% circa rispetto al suo originatore (in tal caso etanercept) è già disponibile – commenta il Prof. Maurizio Cutolo, Direttore della Clinica Reumatologica del Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Genova IRCCS San Martino. “L’esigenza di una sempre maggior sostenibilità dei sistemi sanitari, mantenendo la qualità, rappresenta in tutti i Paesi europei l’attuale necessità imprescindibile che l’uso dei biosimilari in genere rende possibile. E’ auspicabile che i risparmi ottenibili siano reinvestiti nel trattamento di un maggior numero di pazienti che necessitano di tali trattamenti”

 

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